Oscar Pistorius davanti ai giudici per difendersi dall’accusa di omicidio
Poco più di 24 ore fa, Oscar Pistorius sparava alla sua fidanzata diversi colpi di pistola, uccidendola. Accadeva nella casa del campione paraolimpico, a Pretoria, nel cuore della notta sudafricana.
Un fatto che ha sconvolto non solo l’ambito sportivo, ma il mondo intero in quanto Pistorius rappresentava da anni un esempio di vita, di coraggio, un uomo che per molti non era soltanto un uomo, o un atleta, ma un autentico eroe.
Ora, tutto gli sta crollando addosso. E mentre gli sponsor lo hanno già abbandonato, lo specialista dei 400 metri in pista, primo atleta con protesi della storia a gareggiare con i normodotati, ha trascorso la notte in carcere e alle 9.00 ora locale di questa mattina èsi è presentato davanti ai giudici per cercare di raccontare la sua verità.
Una verità che, al momento, presenta troppe falle per poter essere ritenuta tale. Fin dall’inizio, Pistorius ha sostenuto di aver scambiato la fidanzata, Reeva Steenkamp, per una persona intrufolatasi furtivamente nella sua casa e di aver dunque esploso i colpi di pistola come difesa. Una tesi che per la polizia, al meno al momenti, non sta in piedi. Infatti l’atleta sudafricano è stato già ieri arrestato con l’accusa di omicidio ed è stato negato il suo rilascio su cauzione.
L’udienza è stata rinviata a mertedì 19. L’accusa punta all’omicidio premeditato. In aula, l’atleta è scoppiato in lacrime, come la sorella e altri parenti presenti.
Nelle prossime ore si conosceranno sviluppi importanti, ma quello che è certo è che siamo di fronte al crollo di un mito, alla caduta di un’icona sportiva, mediatica e umana.